lunedì 26 settembre 2011

IL PAGELLONE DI R.S., 6a GIORNATA


FIDEL: Voto 7. Tra i pali si è elevato, in breve tempo, da buffo fantoccio dall'estetica incomprensibile a vera e propria star con giovani ammiratori. Praticamente ricalca la carriera di Uan, senza al fianco quel ritardato di Bonolis. FIDELIZZATORE OCCULTO.

BOB: Voto 6,5. Nella celebre pubblicità della Duracell non sarebbe forse l'orsetto con indosso le pile che durano il doppio di quelle normali. Ma, nel tempo in cui durano le sue, a quell'altro gli scoperebbe mamma orsa. Che poi vediamo da chi corri, coglione! CELLODUR

WALLI: Voto 7. Regala morbide giocate, dimostrando grande elasticità e resistenza ai colpi più violenti. E' la versione LIDL del Crystall Ball: tanto divertente quanto cancerogeno. TRISTAR BOLL

RICKY: Voto 7. Una prestazione importante facilitata però dal diretto avversario, temibile quanto lo sarebbe stato il colonnello Steve Austin se l'operazione da 6 milioni di dollari si fosse tenuta al Cardarelli di Napoli. PRIMARIO FANTASMA.

ZUCK: Voto 6. Ritrova l'antico nervosismo, quello che negli anni '80 lo rese famoso come testimonial delle pizzette Catarì. BRACARDICO.

TRIFILIO: Voto 6,5. Affrontarlo, per gli avversari, equivale a giocare con la versione calabrese del Monopoli: dentro la scatola trovi solo un mazzo di carte "Imprevisti", da cui dovrai pescare nelle successive due ore. "TI STA BRUCIANDO L'AUTO"

GURU: Voto 7,5. Entra nella famiglia Katastropha e, fin dal primo istante, dispensa lo stesso, straripante entusiasmo che avrebbe regalato alla famiglia Drummond l'arrivo di Tiger Woods, al posto di quel pezzente deforme di Arnold. THE MONEY MAKER.

JERRY: Voto 7. Pur facendosi dimenticare dopo pochissimi secondi di gara, la sua presenza risulta fondamentale al successivo svolgersi degli eventi: in una puntata di Derrick sarebbe la vittima, nel romanzo Pinocchio Mastro Ciliegia, nella pubblicità dell'Amaro Montenegro quel coglione che va col cavallo in mezzo a una scogliera. JERRY MACGUFFIN.

MISTER GEROMETTA: Voto 7. Paterno e rassicurante quanto lo sarebbe stato Charles Ingalls, se a sceneggiare "La casa nella prateria" fosse stato Pietro Pacciani. X--RAPED.