domenica 30 settembre 2012

MAGNUS MAZZEMAN - INTERVISTA



Magnus Mazzeman è un allenatore da molti definito come controverso. Noi dello United Katastropha lo abbiamo intervistato per permettere a tutti i nostri sostenitori di conoscere meglio quale e quanto genio è.

Mister Mazzeman, in molti la considerano come un innovatore, ci può spiegare cosa intende per innovazione?

Innovazione per me sono i filmati pornografici girati in volo dai fratelli Wright, l'orologio da taschino subacqueo e lo stereo quadrifonico della Bang&Olufsen. Ma se parliamo di calcio non posso evitare di pensare a un Tonchia costantemente in agguato nell'area avversaria. Un frenetico e inarrestabile dominus dell'area piccola, un Inzaghi a fibra ottica.

Sinceramente non ci aspettavamo questa risposta. Riesce sempre ad essere elegante e mai banale. Ci può dare una spiegazione di questo?

Vesto rigorosamente firmato da quando avevo 12 anni, età in cui ho lasciato i miei genitori alla loro perenne ricerca di uno stile all'interno di un bungalow con vista sulle tecnofavelas di una Taranto tardocrepuscolare.
Da allora abbino eleganza e stile in un mix che ha ispirato la mia linea di abbigliamento, la Bambus srl.

E della parola contumelia?

Penso a un arbitro che inquina l'immagine del proprio potere tanto da permettersi l'indecenza di non avere un autista.

Sembra molto preparato. Dopo gli ultimi avvenimenti, la cronaca mondana sembra riservarle solo pagine amare. Noi crediamo che la vita privata di ciascuno sia, per l´appunto privata. Vuole che ci fermiamo qui?

La vita - come disse il mio mentore Donald Trump - è come un grattacielo. O ci stai dentro o ti tocca pulire i vetri.

Che cosa l´ha portata ad allenare una squadra come il Katastropha? Non ha paura del paragone con Villa Boia?

Stimo AVB per la sobria eleganza dello sguardo, per l'umiltà dimostrata di fronte a ogni lotta, ma a questa squadra non serve un semplice timoniere, bensì qualcuno in grado di godersi tutti i lussi offerti da uno yacht bimotore capace di portarla con orgoglio in acque internazionali e tax free.

Qual è il giocatore che l´ha maggiormente colpita? Ed in quale modo?

Se devo fare un nome, direi il Poeta. Porta in volto i segni di un riscatto che dal mondo contadino lo ha condotto a realizzare il sogno di guidare una Porsche, immaginandosi alla Millemiglia di Indianapolis anche quando in realtà si trova fermo di fronte alla più cazzuta rotatoria di Oderzo.

Mi sa dare un significato, possibilmente profondo, a questa intervista?

La definirei un Magnus. Può bastare.

STATISTICHE 5a/6a GIORNATA

venerdì 28 settembre 2012

LE RICETTE DI COTTO E CONVOCATO



"Sputi in bocca al romano"

Per preparare questa ricetta non dovrete far altro che raccogliere quello che avete dentro di voi. Nessun sentimentalismo in questo caso, ma solo del sano e gustoso catarro.
Per preparare questa ricetta servono:

  • Sigarette
  • Sputi
  • Romano (nel nostro caso abbiamo utilizzato il sig. Inglin Julien)

Questa ricetta potete prepararla appena svegli, magari dopo una sera di bagordi con gli amici al baracchino di turno, quando quel sapore intenso di sigaretta, che vi fa venir voglia di smettere di fumare per la 5000 esima volta, vi riempie il palato come stucco. Sicuramente la lingua cercherebbe riparo dal gusto di merda, non cagate da tre giorni dopotutto, e troverebbe rifugio dietro a quella carie che custodite gelosamente dal rigore sbagliato di Di Biagio ai mondiali di Francia.
Il momento è quello: ricordo del rigore sbagliato – se non fosse stato per quel rigore avremmo vinto i mondiali - alito che sa di merda e sigarette.
Ora, con tutta la forza che avete, ripensate a quella partita e lanciate un urlo di gola. Potete, per facilitarvi, inneggiare anche Satana.
Rimestate il “raccolto” in bocca per 3-4 secondi.
Assaporate, nel frattempo, il gusto amaro ed intenso di un buon catarro giallo - crema andata a male.
Raccogliete il tutto in un Tupperware e mettetelo in frigo in attesa del momento propizio.
Prendete ora dalla stanza in cui lo custodivate un romano e parlate con lui dei problemi ortodontici che vi affliggono da anni. Fumate qualche sigaretta per farlo sentire a suo agio. Un bicchiere di vino potrebbe addolcirlo e renderlo meno diffidente. Non vi preoccupate, i romani sono dei simpaticoni e sanno stare in compagnia. Potete cantare “benvenuti a ‘sti frocioni” assieme a guardare alla tv “uomini e donne”2w per stimolare l’amicizia. Giocate a Pes e prendete la Roma (se è laziale prendete la Lazio) e giocate assieme contro il computer.
Fate questo per due-tre giorni.
La notte lasciate riposare il romano nella stanza che gli avete “preparato”.
Quando al terzo giorno vi si presenterà con fare amichevole sferrategli un pugno in viso ed una gomitata sulle costole. Se vi chiedesse il perché di questo gesto mandatelo a fare in culo e tirategli un calcio nei coglioni.
Quando sarà ben tumefatto prendete il Tupperware dal frigo.
Versategli il contenuto in bocca.
Nel farlo ditegli di portare i vostri saluti a quel fottuto di Di Biagio.

lunedì 24 settembre 2012

IL PAGELLONE DI R.S., 4a GIORNATA


DARIO 6. Il suo personalissimo vocabolario, ispirato a quello creato per comunicare coi i sordomuti, è composto da un unico simbolo: il pugno. Con questo strumento riesce ad ordinare al ristorante cinese per sordomuti, a prenotare per telefono il posto al cinema per sordomuti, ad accarezzare il cane per sordomuti, ad attuare pratiche erotiche per sordomuti. I risultati non sono ancora molto soddisfacenti, ma l’abnegazione di certo non difetta all’estremo difensore del Katastropha. PORTIERE PER SORDOMUTI

LOMBASSO 6. Se l’eleganza fosse un valore spendibile al mercato, il centralone del Katastropha ci comprerebbe soltanto la merda. Ci si vestirebbe, con la merda, e forse troverebbe finalmente un abito che lo sagomi in modo sfiancato, slanciandone sì la figura filiforme, ma donandogli nel contempo quella grazia che in altri modi troverebbe solo nell’omonimo giornale o nel quotidiano ripetersi dello sguardo innamorato di un Gerometta verso un bambino. RADICAL CHIC

UOLLO 6. Duro come il cazzo che vorrebbe, si muove in campo preservando le energie per il post-partita. L’unico scatto che compie è quello sotto la doccia, per fiondarsi poi il più velocemente possibile verso lidi più “caldi”. Rimane quindi l’amaro in bocca al povero Tondina, non tanto per la prestazione del compagno, quanto per il sapore delle palle che ha leccato in spogliatoio. Ma questa è un’altra storia. ORCODIO SELVAGGIO

EMILIO 6 +. Segna il gol della sicurezza quando tutti erano già andati a casa, facendo scatenare nel post partita un dibattito acceso con gli avversari. Ed è proprio in quel mentre che il nostro manifesta tutto il suo potenziale fatto di moviole, colpi di orologio e stacchetti da velina. In particolare segnaliamo la scena di ballo in minigonna - senza mutande ndT-  dove ha spiegato la differenza tra lui e Tiziano Ferro. NESSUNA

QUALIZZA 6. Si batte, per poco, con furore. Non stiamo parlando dell’uomo Tigre, ma del Micione di via Cappello. Come tutti i gatti della sua razza parte bello convinto per poi finire divanizzato e, in molti casi, castrato. Per il futuro non gli resta che nascondere le feci sotto un cumolo di sabbia, vicino alla bandierina. GATTO PANCIERA

TONDINA 6. Se a fine partita ti viene voglia di parlargli, altro non è che per un senso di misericordia nei confronti di chi, diversamente da te, che la vita la prendi per le palle, e te ne sbatti il cazzo se ti cade una carta dalla tasca, mica la raccogli, anzi la butti di proposito in barba all’ecologia, vede settimanalmente la morte in faccia. Solo se ti ricordi questo puoi comprendere quanto difficile sia mettere un piede appresso all’altro e camminare, poi correre, poi camminare, poi calciare, poi parlare, poi chiedere scusa, poi saltare, poi correre e poi sedersi in panchina, poi cambiarsi in spogliatoio, poi essere la puttanella della squadra, poi ridere quando invece vorresti piangere, poi scherzare con gli amici che ti hanno appena violato, poi dare pacche sulle spalle, poi salutare i tuoi compagni, poi ripensare a quello che hai appena subito, poi fare un’altra doccia, poi sentirsi sporco, poi sedersi sotto l’acqua che scende e piangere, poi uscire dallo spogliatoio con gli occhi rossi, poi accorgersi che qualcuno ti aspettava, poi sperare che qualcuno ti accetti, poi vedere che non è uno soltanto, poi accorgersi che è tutta la squadra, poi dirsi che non è possibile, poi andare incontro ai tuoi compagni che ti sorridono, poi sorridere di riflesso, poi pensare che qualcosa non quadra, poi vedere la faccia dei tuoi amici cambiare, poi sentire un forte dolore al collo, poi non respirare, poi chiedere aiuto, poi avere la bocca tappata con una mano, poi chiudere gli occhi ed aspettare che tutto finisca, poi pensare che non finisca mai, poi sperare che finisca fra un poco, mentre il mondo, indifferente, continua ad essere inquinato. GREENPIECE OF HEART

POETA 6. Si alza e s’abbassa per tutta la partita senza trovare la posizione giusta. Ricorda in questo un poco la madre del Gerometta, con la sola differenza che la seconda sembra divertirsi di più nella ricerca. Rimaniamo ancora in attesa dell’esplosione di questo giocatore, anche se crediamo che tre anni siano un periodo sufficiente. NORBIT

STATISTICHE 4a GIORNATA

PRIMA VITTORIA

Finalmente lo United Katastropha ottiene la prima vittoria stagionale per 4-2 contro Microbirrificio Rio Ospo, sul campo di Chiarbola.
Ed Emilio rimane incredibilmente senza ammonizione.

lunedì 17 settembre 2012

LE RICETTE DI COTTO E CONVOCATO


"Spaghettini alla Gerryboytoy"

Questa settimana, cari amici ed amiche che ci leggete in piedi, vogliamo proporvi un ricetta sfiziosa che il nostro amato capitano ama cucinare quando la serata è di quelle importanti.

Gli spaghettini alla Gerryboytoy prevedono:

  • Spaghetti raccolti ancora giovani-giovani
  • Acqua calda a volontà
  • Fuoco
  • Latte di madre
  • Sale
  • Scende
  • Non fa male

Per preparare questa ricetta servono tanta buona volontà e amore verso se stessi. Di questi ingredienti il nostro amato capitano è pieno come un maritozzo con la panna e siamo sicuri che sia per questo che gli spaghettini alla Gerryboytoy siano il piatto che gli riesce meglio.
Accendete il fuoco, meglio se all’aperto. In mancanza va benissimo anche il fornello che avete in cucina, ma vi consigliamo, in questo caso, di non metterci sopra troppa legna: l’abbiamo provato per voi e possiamo garantire che il risultato non è dei migliori.
Denudatevi e gettate i vestiti sul fuoco inveendo contro il signore. È importante che accompagnate, da ora in avanti, qualsiasi vostra azione con la sicumera di chi ha un apparato genitale di quelli importanti.
Raccontate agli spaghettini delle storie che li faccia sentire protetti come se fossero ancora cullati dalla madre - in mancanza va bene anche dal padre – e fateli venire a voi. Aprite le braccia come farebbe un prete di fronte alla nuova classe di bambinetti ed aspettate. Se volete potete eseguire dei movimenti pelvici in avanti ed indietro. Il risultato degli spaghetti non cambierà, ma forse il vostro umore sì (almeno così dicono i preti).
Una volta riusciti a raccogliere una quantità di spaghettini consona alla vostra fame, fate capire loro che il mondo è un posto di merda gettandoli nell’acqua bollente.
Quando smetteranno di gridare sarete cotti.
Scolateli.
Versate il contenuto della pentola, cioè l’acqua, giù per il lavandino. La pasta, invece, mettetela in un piatto e guarnite il tutto con abbondante latte di madre.
Il latte di madre è un ingrediente difficile da reperire ma se chiedete al Gerometta ve lo procurerà dalla sua a prezzo di fabbrica.
Ora siete pronti.
Rivestitevi ed uscite a sbronzarvi con la speranza di cuccare. Gli spaghettini li mangerete quando tornerete. Geolocalizzatevi.

Inviateci le vostre ricette al nostro indirizzo email. Vi aspettiamo.

mercoledì 12 settembre 2012

LE RICETTE DI COTTO E CONVOCATO


Mi sono detto di esprimere un’opinione su quanto fatto dallo United Kastastropha la scorsa settimana.

Niente di meglio per sfogare un po’ di cose personali col pretesto di parlare della squadra che tutti amiamo abbastanza, sempre non sia di meglio da fare. Si perché il pomeriggio vorresti andare a bere una cosa con gli amici, perché magari al lavoro ti senti sfruttato ed avresti bisogno di staccare la spina, almeno per un poco, dieci minuti, quel minutaggio che è diventato il punto di riferimento tra buono e cattivo, ottima prestazione e cattiva prestazione, e poi ti arriva una convocazione dalla squadra, alla quale ti senti costretto a rispondere positivamente, perché altrimenti non raggiungereste il numero minimo per giocare, e ti senti così un po’ privato di quella parte di libero arbitrio, non che tu sia religioso, forse un po’ favorevole al misticismo, al soprannaturale, all’energia, la stessa che senti mancare quando sei oramai in campo, e gli avversari ti superano con il loro irriverente atletismo, che tu sai essere in parte una questione d’età, ma in parte sicuramente perché sono quasi tutti muratori, di quelli che sfacchinano tutto il giorno portando pesi su pesi, lavori che ormai ormai non si fanno più come una volta, maledette nuove generazioni, che non sanno apprezzare le cose vere, come il sudore sulla fronte, come il tempo che passa lentamente, come condividere una bella serata con gli amici, magari bevendo un aperitivo, e li sfogare una parte delle tue frustrazioni quotidiane, tra cui quelle legate al lavoro, dove ti senti sotto-impiegato, sfruttato, come un maledetto negro, non che tu sia razzista, lo sai che poi va a finire che fai figure di merda in giro, e vallo a spiegare che è un modo di dire, come frocio di merda, che si usa in contesti diversi, ma può essere tranquillamente usato anche nel mondo del calcio, ad esempio quando vedi quella mammoletta del Lobascio che segna l’ennesima autorete chiedere scusa, scusa di cosa, frocio di merda, scusa di essere un ritardato del cazzo, altro modo di dire, che la porta è dall’altra parte e tu non hai ancora capito che partita stai giocando, altrimenti vattene a bere gli aperitivi con gli amici, invece di venire qua a rovinare la serata alla gente, che magari avevano di meglio da fare, invece che straperdere per l’ennesima volta, magari dovevano andare a bere un aperitivo, ed invece si sono trovati incastrati da un mail arrivata e non desiderata, come una cartella di Equitalia, che ti prende di sorpresa verso fine mese, quando le risorse sono poche e le vorresti usare per sfogare le tue frustrazioni, magari lavorative, magari ad un aperitivo, dove quasi sicuramente ci saranno tutti i tuoi amici e si divertiranno.

Per chi non ha visto le partite del Katastropha, magari perché era a bere un aperitivo e a disquisire su un lavoro al sapore di merda, posso solo dire che il migliore in campo, in entrambe le sfide, è stato il pallone. Logicamente non mi riferisco al Gerometta, la cui cura ormonale a base di latte di gallo non sta fornendo i risultati sperati. 

Per quanto riguarda i nuovi innesti hanno portato la qualità sperata: la demenza senile. In molti, nella scorsa stagione, avevano fatto notare che mancava qualcosa, se mi viene in mente cosa lo scriverò prossimamente.

Della vecchia guardia invece non c’è niente da dire che non sia già stato detto la scorsa stagione. La svolta Zemaniana della squadra non è ancora stata recepita in modo corretto. La propensione al gioco offensivo ha per ora portato a 2 gol segnati contro i 14 subiti, ma sono sicuro che in brevissimo tempo si troverà una soluzione, magari davanti ad un aperitivo, dove si potrebbe parlare anche dei problemi lavorativi, sempre che non arrivi una mail, che obblighi tutti a presenziare alla prossima partita del nostro amato United Katastropha.

lunedì 10 settembre 2012

SILENZIO STAMPA

Il debutto dello United Katastropha nella nuova serie è stato deludente.
Due pesanti sconfitte e una condizione atletica imbarazzante: queste le notizie rilevanti della scorsa settimana.
Il Club si è quindi chiuso nel silenzio stampa, al fine di preparare la prossima partita contro Anni 80.