sabato 26 marzo 2011

IL PAGELLONE DI R.S.


INGLINI 5,5: Come il suo popolo vive di rendita grazie ai fasti dell’attacco, non dovendo esibirsi in interventi di rilievo. Soffre tuttavia un’ipocondria Woodyalleniana nei confronti delle uscite, forse dovuta all’orda nera che gli si para innanzi, minacciosa e pronta a cremargli i guanti. Urge tirare fuori il WASP che c’è in lui. PERSEGUITATO. 

TRIFILIO 7: Affidabile sulla fascia così come a metà campo, difende con ordine e attacca con costrutto, prototipo del giocatore moderno, tutto fosforo e garretti. La pelle perlata di sudore e le chiappette sode nell’accompagnare la corsa ne fanno uno spettacolo (tecnico) non indifferente. LOLITA DI CLASSE. 

BAIOCCHI 5: Debilitato dai potentissimi farmaci illegali che prende per l’influenza che ormai dura da mesi, viene regolarmente saltato dal performante centravanti avversario, arrancando a fatica nei propri umori malaticci. Vedendolo in difficoltà, il mister lo sostituisce e finisce la partita con copertina d’ordinanza, brodino e termometro nel culo. OCCHIETTO LUCIDO. 

MAZZUCCO 6,5: Pur con una cera peggiore di quella del febbricitante Baiocchi, si sbatte su e giù per la fascia sinistra come una battona su una circonvallazione. Generoso e sagace tatticamente, trova svariate volte la via del fondo, contribuendo al furioso forcing della prima frazione. Esce spompato e se ne va dallo stadio senza aspettare i compagni, in aperta polemica con mr. Gerometta. Ai cronisti che lo assediano all’uscita si chiude in un rigoroso silenzio stampa, lasciandoci sfuggire solo un laconico “Porco D.o!”. ACIDELLA. 

VENIER 5,5: Che non fosse partita per pacifisti lo si intuisce fin dalle prime battute. Il nostro ci mette impegno, ma risulta involuto in fase offensiva e poco attento alle distanze in fase di non possesso palla. Il suo stile di gioco libero come l’amore a Woodstock male si sposa con il rigoroso ordine con cui le milizie avversarie occupano il campo. Si concede qualche raid in avanti, che tuttavia non impensierisce il diretto avversario, “Cinghiale”. CENTO GIORNI DA FORCHETTA. 

BRUSADIN 7: Partita di quantità e qualità. Malgrado la giovane età dimostrala classe e la spregiudicatezza di una giovane Shirley Temple del rettangolo verde. Insieme al ben più attempato (ad occhio) compagno di reparto Messicano, tiene le fila del centrocampo, costruendo ottime azioni e rompendo sistematicamente qualsiasi progetto di gioco avversario, rendendo gli attacchi della nera Decima efficaci come la campagna di Albania. Arriva al tiro con facilità; il portiere, però, gli nega il piacere del goal. L’unica vera incertezza ce l’ha quando, lavandosi i capelli sotto la doccia, apre gli occhi e si trova davanti il capitano integralmente nudo, a pochi centimetri di distanza. PICCOLA E FRAGILE. 

BELTRAN 6/7: Assieme al cucciolo dello UKFC, forma una buona diga a metà campo. A differenza del compagno di reparto, arriva con più difficoltà al tiro, colpa forse delle notevoli quantità di alcool ingurgitate nei giorni precedenti la gara. Fortuna vuole che l’arbitro, a differenza della stradale, non abbia con se il test del palloncino. Il nostro dimostra tutta la sua duttilità tattica quando il Mister decide di spostarlo al centro della difesa, al posto del cagionevole Baiocchi; è lì che prende il comando del reparto, rompendo persino una scarpa all’attaccante avversario. Perfezione non raggiunta per aver tolto il divertimento ai due dirigenti, alla fine della gara. CIABATTINO. 

BAZZARA 7: Carico dalla esaltante prestazione precedente, la punta più in forma dello UKFC delizia il pubblico con una cannonata su calcio di punizione, regalando alla squadra il momentaneo pareggio. Corre continuamente per tutta la durata della partita, arriva il tiro con facilità, recupera palloni, commenta ogni azione, si lamenta quando sbaglia. Completo in tutto. Perde un po’ del suo potenziale offensivo quando il Mister decide di spostarlo in posizione più arretrata. TORO SCATENATO. 

GEROMETTA 8: Reduce dalla disfatta della partita precedente, parte dalla panchina e, contro ogni aspettativa, leggi fisiche e della natura, conduce la squadra alla vittoria, andando a segno ben quattro volte. Continuamente ben servito dai compagni, non sbaglia un colpo. Questa sicurezza diventa però un pericoloso alibi funzionale al tentativo di sedurre il più giovane Brusadin sotto la doccia. MR. ROBINSON. 

LOBASCIO 6-: Il centrale difensivo nero-verde sembra essere precipitato in una preoccupante spirale negativa. Nel corso di questo match, la sua presenza risulta quasi irrilevante, per poi concretizzarsi negativamente nell’errore sul secondo goal subìto. Al solito. VACANZIERO. 

ALLENATORE - GEROMETTA 6,5: Gli ordini del comandante vengono eseguiti alla perfezione dalla squadra e conducono la stessa a risultati positivi, facendo divertire pubblico e dirigenti. Contro la stampa, che precedentemente lo aveva bastonato, il Mister ripete la mossa dell’entrata del capitano Gerometta, che questa volta si rivela vincente. Unico “errore” : lo spostamento di Bazzara in posizione più arretrata. Però continua maledettamente ad aver ragione. INNOVATORE E RIVOLUZIONARIO.