venerdì 15 aprile 2011

IL PAGELLONE DI R.S.


INGLINI s.v.: Inoperoso per la maggior parte del tempo neanche fossimo di Shabbat, per la prima volta non subisce reti, disimpegnandosi con sicurezza nell’ordinaria amministrazione ed esibendosi in un paio di interventi pregevoli. Unica nota stonata: denota di avere, oltre al braccino corto, anche le gambine della medesima misura, cedendo al Cigno l’onere dei rinvii dal fondo. Vedere polacchi urlanti corrergli intorno come forsennati gli avrà ricordato Praga. Pianista.

TONGA 7,5: Spinge e pompa la fascia come un neosposino la sua mogliettina, segna con una pregevole conclusione da dentro l’area di rigore, fallisce di poco un altro paio di facili occasioni. Non si vedevano tanto vigore e passione, concentrati in così poco spazio da quando Maurizia Paradiso ha smesso di  pubblicizzare il Suifan’s Brush. Hop Hop su bel duro!

LOBASCO 6-: Il cigno fa pentole e coperchi, chiude con personalità le sconclusionate scorribande polacche e batte pure le rimesse dal fondo. Non fosse per la regale, spocchiosa superiorità che accompagna ogni suo gesto, si meriterebbe un voto ben più alto. Maria Antonietta Nero-verde.

MAZZUCCO 6,5: Gioca con il ritmo di un quattro tempi: lento, costante e rumoroso. Dinoccolato e sfuggente, batte la fascia sinistra con la fantasia dei suoi calzini di fuoco, segna per la prima volta un gol autentico e, ingallato dal successo, si rifiuta di uscire provocando le ire dei compagni e l’ennesimo caso nello spogliatoio. E la Santa Pasqua si avvicina… Krumiro Stakanovista.

TRIFILIO 7: Mette ordine, difende e attacca con l’entusiasmo dello studente e la competenza di un professore. Vicino a Crovato o a Beltran, riesce sempre a formare un’ottima coppia centrale. Soprattutto se viene costretto a discutere con Lobasco, che oramai è diventato polemico quanto il vecchio Mazzucco, per gran parte del primo tempo. Lo ascolta poco, tanto poi parte. Ferie anticipate.

CROVATO 7: Ormai una sicurezza. Assieme a Trifilio prende le chiavi del centrocampo e insegna calcio agli avversari come una volta insegnò una bestemmia alla cantante dei Guano Apes, leggenda metropolitana che ne hanno fatto un idolo dello spogliatoio e modello di vita di Mazzucco. Mio cuggino.

BAZZARA 7: Sblocca il risultato con un tocco potente e preciso, poi fa a sportellate con gli ineleganti difensori avversari giocando per la squadra e collegando i reparti. Per nulla egoista sotto porta, rappresenta l’anima nobile e al contempo proletaria del team, il vero Eto’o di Borgo. Il compagno di squadra che tutti vorrebbero avere, marito fedele e padre devoto. Da sposare.

BELTRAN 8,5: Parte dalla panchina e la rabbia con cui mangia l’erba al suo ingresso ci fa capire il suo disappunto. Segna molto e fa segnare, domina la mediana con l’estro del fantasista, la tigna del mediano e l’alito di George Best. Giocasse sempre così, gli si perdonerebbe l’alcolismo, i vestiti non lavati, le assenze ingiustificate, le basette anni ’90, i video eversivi e i presunti attentati. Ma non gioca sempre così. George Bestia o, a scelta, Piero Pelù.

GEROMETTA 6,5: Oramai fedele completamente alle decisioni dell’allenatore e del presidente, parte dalla panchina e si tiene pronto. La sua presa di posizione lo mette in contrasto con Beltran e bisogna dire che la rivalità gli fa bene: due sono infatti le reti con cui contribuisce alla vittoria della squadra. Peccato per quel cucchiaio sbilenco e sterile, risultato della troppa sicurezza nelle (non sempre attive) proprie capacità. Ghigo Renzulli.

ALLENATORE – GEROMETTA 7: Mette in campo una squadra capace, aggressiva, vincente, in un match che i tabloid avevano definito duro, alcoolico e potenzialmente rissoso. Un altro mattone importante per la classifica e per la credibilità, uno schiaffo a tutte quelle voci che sembrano voler gettare fango e creare spaccature interne alla società. Concreto.