sabato 19 maggio 2012

IL PAGELLONE DI R.S., RITORNO 3a GIORNATA


INGLINI 7: Salta da un palo all’altro con scimmiesca perizia, agilmente indifferente nell’usare mani, piedi o il codino peloso che gli penzola tra le gambe. Ormai la sua sicurezza è un dato di fatto, come l’incipienza delle sue calvizie. BOLD WARNER.

WOLLY 6,5: La sua tecnica difensiva sta al calcio come lo stupro sta al sesso. Forse un po’ rozzo, spesso illegale, ma dannatamente efficace. E non ci sono Jeans che tengano. TOM BLACK&BECKER

FIDEL 6,5: Sopperisce con impegno e disciplina a ciò che la natura gli ha tolto alla nascita, e ha continuato a togliergli nel corso della vita. Incarna come nessun altro i valori di sacrificio e spirito di squadra propri dello Shintoismo e del Balkan Spirit. BRUT HARPER

BOB 6,5: Appena rientrato da un grave infortunio, parte contratto, trovando difficoltà a scorazzare il suo pene innaturalmente glabro lungo la fascia destra. Quando finalmente la falcata si scoglie, il pene si irrigidisce, causandogli problemi deambulatori che risolve solo con l’aiuto di sostanze psicotrope.  JULIAN COCK

EMILIO 7,5: La spalla ideale per ogni attaccante, pronto in qualsiasi momento a servirti l’assist decisivo, o a metterti un dito nel culo al momento giusto . DANNY MEDIOW

ATTILIO 7: Allenarsi tutto l’anno alle proibitive temperature calabre ha forgiato questo ragazzo, rendendolo tosto come un peperoncino di Soverato, ma duttile come nu chilu di 'Nduja in t’u culu. PHILIP CAZZACAN

POETA 6,5: Dipinge calcio che pochi capiscono, litiga con tutti, bestemmia e puzza di radicio. Però gli vogliamo bene lo stesso. KARL HEINZ SCHEISSE

GEROMETTA 8: La punta completa, segna di classe, opportunismo e astuzia, ma si tiene il meglio per il gran finale: abbatte a gomitate i malcapitati difensori e stupra il portiere con il suo tiro della tigre (del materasso), garantendo ai suoi la sofferta vittoria. Poi via a sbronzarsi col suo allenatore personale, un barbone messicano alcolizzato. MARKETTA LANDERS.

ALL. KRISTO DOWN 7: Questa lussazione ha privato il Katastropha di un malinteso tattico vivente, ma gli ha dato un allenatore equilibrato, sicuro di se e che non alza mai il gomito. ROBERTO SEGHINO.