sabato 7 aprile 2012

IL PAGELLONE DI R.S., 8a GIORNATA


Inglini 7. Si erge con uno stile tutto suo ad estrema difesa della squadra di fronte ai numerosi tentativi avversari. Possiamo definirlo un Sansone calvo, il quale, in mancanza della proverbiale forza, cerca di ingannare i nemici con un parrucchino posticcio e tutto il carisma che ha. Ah no, quello è Conte. SANSCONTE

Loba 6. Nonostante dia il massimo si intravede che potrebbe fare di più. Secondo noi si trattiene. Secondo altri intrattiene. HERCULESSO

Khorach 6,5. Mentre tutta la squadra balla a destra e sinistra lui dimostra la sicumera del giocatore navigato. La stessa baldanzosa arroganza di Ulisse, il quale, prima di incontrare le sirene, decise di usare il palo per far vedere a quelle stronze due numeri di Burlesque. DITO NEL TEASER

Tonchia 6. Gioca solo un tempo e si allontana dalla pugna nel momento decisivo. Forse non legge bene la situazione. In lui si rivede l’Achille che interrompe la presa di Troia perché senza sentimento non voleva fare sesso. B(R)AD SCHIZZ

Uolli 5,5. Si lascia scivolare l’avversario dietro la schiena trovando puntualmente punizione per la mancanza d’attenzione. Ci si aspettava una reazione veemente, che però non è avvenuta. Come se Leonida, dopo aver deciso di affrontare i persiani volgendo loro il culo ed essere stato sconfitto, nel suo epitaffio avesse scritto: “peccato, sarà per la prossima”. LEONIDA DI LERNIA

Guru 6. L’idolo delle folle incarna in pieno i valori spocchiosi dei colori che indossa. Quando ha calciato il pallone verso il pubblico avversario, cercando di ferire alcune persone, abbiamo rivisto quel pretore romano diventato famoso perché invece di usare il pollice verso per decidere il destino dei gladiatori, incominciò ad utilizzare il dito medio alzato. SPARTACAZZ

Poeta 5,5. Si capisce subito che non è serata quando, dopo due scatti, rimane boccheggiante ed immobile a centrocampo. Riesce comunque ad inventarsi qualcosa e, nel farlo, ricorda il messaggero degli dei che, quando si slogò la caviglia, continuò a lavorare grazie ad una genialata. MERCURIO CON LA CROMA

Messico 6,5. Capita spesso, durante le partite, che i compagni si rivolgano al Messicano in cerca di aiuto. Lui guida i bisognosi con la stessa capacità dell’oracolo di Delfi che, dimenticandosi della propria cecità, incomincia a correre e grida: “Seguitemiiiiiiii!!!” Qualche fedele lo ascolta pure. ORINACOLO DEI DOLPHINS

Siro 7. Mettete Erode su una Harley Davidson ed otterrete una perfetta visione del Zanolla. Sevizia i giovani serbi con una strafottenza insana, tale da ricordare a tutti noi il famoso episodio di Erode, che preso dall’insaziabile voglia di uccidere bambini, ammazzò il suo intimandogli di chiedere aiuto a suo padre. EMMORRODE

Gerry 7,5. Un risolutore che sa divertirsi. La sua voglia di vincere è il motore che trascina tutta la squadra. Con lui in campo la guerra di Troia sarebbe stata effettivamente una gara tra puttane e si sarebbe travestito pur di vincerla. Avrebbe vinto anche senza travestimento. Tondina terzo classificato. Secondo Patroclo. PARIDE HILTON